Crisi del Centro Storico
Stand:
Un "luogo" di riaggregazione sociale
La richiesta di individuare nel centro storico luoghi o spazi di aggregazione
sociale, di orientare a tale destinazione il riuso di spazi in disuso, l'attesa
di una intensa promozione di attività di incontro, ricreative o culturali, è
l'evidente concretizzazione di un obiettivo di socializzazione affidato alla
fisicità del centro storico.
Esso appare il luogo "di tutti" in quanto appartenente con la sua
storia e il suo passato al patrimonio culturale della comunità, che in esso
affonda le sue radici.
La proposta mira non tanto a restituire dignità allo spazio fisico - anche se
non mancano segnalazioni sulla necessità di tutelare questo spazio dal degrado
e di valorizzare percorsi, siti e monumenti - ma tende soprattutto ad
attribuirgli un ruolo, che nessun altro spazio urbano è in grado di svolgere.
Le Università adulti/anziani indicano il centro storico come luogo dove ogni
generazione (giovani e anziani in particolare) può trovare il suo punto di
riferimento e dove, per questo, è possibile attuare una esperienza
intergenerazionale e quindi riaggregare, dal punto di vista sociale, una
comunità altrimenti dispersa o ghettizzata.
Una testimonianza di qualità della vita
Un secondo aspetto rilevante, sottolineato dalle indagini dei ricercatori
delle Università adulti/anziani, è quello centrato sul modello di vita sociale
e personale che un centro storico è in grado di realizzare. Le indicazioni
infatti non si limitano semplicemente a riproporre un "centro storico-museo".
Anche quando si richiama la necessità di eliminare il traffico, oppure di
introdurre ampiamente la pedonalizzazione, si pensa a qualcosa di ben diverso da
un semplicistico e comunque impossibile ritorno al passato.
Al fianco della viabilità emergono suggerimenti per circuiti di passeggiate
urbane, piste ciclabili, zone verdi pedonali (assistite a monte da parcheggi
funzionali), in un disegno di assoluta modernità. È un centro storico, quindi,
che non solo è in grado di riaggregare socialmente la comunità, ma di
accoglierla in uno spazio dove la persona torna ad essere centrale.
In questo nuovo centro storico, anche l'arredo urbano non è solo una
esposizione di "lampioni-panchine-fioriere". I ricercatori delle
Università parlano infatti di un centro storico ricco di spazi verdi, di luoghi
di sosta e di relax, di illuminazione che valorizzi il patrimonio architettonico:
in sintesi un luogo emblematico di una qualità della vita concretamente
realizzabile e da tutti fruibile.
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