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La casa ad appartamenti

A Roma e a Parigi, ma anche a Venezia, nel 1600 la casa subisce variazioni interpretative che seguono il variare delle condizioni sociali ed economiche della popolazione. La casa popolare si presenta subito come problema di ordine sociale (disprezzo dell'igiene, sfruttamento totale dello spazio, costo minimo di esecuzione, poche comodità) superato solo nell''800 con gli studi degli ingegneri (ad Essen i Krupp fanno scuola). Nel Vicentino ci sono le case operaie di Schio e Valdagno. Tra le due guerre, la casa collettiva è oggetto di studio urbanistico e grandi complessi urbanistici sono largamente apprezzati.
Mentre in Italia come in Francia ed in Germania imperversa un certo eclettismo, senza esempi degni di nota, negli Usa, Frank Wright e, in Francia, Le Corbusier tentano un nuovo rapporto tra uomo ed ambiente che si diffonde capillarmente grazie alle riviste specializzate, alle rubriche di architettura e di arredamento comuni a rotocalchi e giornali. Ciò ha contribuito notevolmente a sviluppare l'amore per la casa, a migliore il gusto corrente, a chiarire al cittadino quelle che sono le proprie esigenze e a precisare all'architetto i propri compiti.
Dalle ricerche si è evidenziato che ogni casa deve avere quattro funzioni (soggiorno, camera da letto, bagno e cucina); esse equivalgono ad insiemi sempre più vasti, collettivi, complessi nella loro organizzazione, ma costanti nella loro individuazione.

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