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Townstories

Stand:


Quel penetrante profumo di rosmarino

di Gabriella Betti

Il penetrante profumo di rosmarino mi ha seguito nei miei numerosi trasferimenti e lega la mia vita attuale alla mia infanzia. Quando ero piccola, a causa del lavoro di mio padre, ho frequentemente cambiato casa paese scuola. Ogni volta bisognava ricominciare tutto daccapo, ambientarsi, farsi nuovi amici e lasciare senza troppi rimpianti tutto quello che avevi avuto fino a quel momento.
Ma c'era un rituale che si manteneva immutato ad ogni trasferimento : due giorni prima della partenza la mia nonna materna, che viveva con noi, che era la regina della cucina, e mai avrebbe ceduto lo scettro, ci preparava per il viaggio dei piccoli panini al rosmarino e uvetta molto soffici dal gusto tra il salato e il dolce che piacevano moltissimo a me e ai miei due fratelli. Poi lei partiva in treno un giorno prima di noi.
Quando, verso l'ora di pranzo, arrivavamo alla nuova casa e correndo salivamo le scale, ci veniva incontro un intenso profumo di rosmarino. Trovavamo già apparecchiato con il solito pranzo dei trasferimenti: cappelletti in brodo di cappone , sformato di spinaci, arista di maiale e patatine arrosto con tanto rosmarino e zuppa inglese.
Intanto crescevo e dentro di me cresceva anche il desiderio di staccarmi dalla famiglia, di essere indipendente, di gestirmi da sola. Non volevo più stare in casa in questo nido protetto ma anche soffocante. L'alibi migliore per il distacco fu quello di voler continuare a studiare per diventare economicamente indipendente al più presto. In quegli anni della gioventù sentirsi a casa era stare con gli amici poter parlare fino a tarda notte dei nostri progetti, sogni, utopie fare viaggi con pochissimi soldi, essere cittadini del mondo
Poi nel mio girovagare, sono approdata -è proprio il caso di dirlo - in Sardegna, una magica terra che profuma di rosmarino . E' qui che ho la mia famiglia, marito figli nipotini, tanti amici, i miei libri; mi piace ancora moltissimo viaggiare, incontrare persone nuove e diverse, ma dopo un po' si fa acuto il desiderio di tornare a casa mia e giuro a me stessa che non mi muoverò mai più. Quando rientro da un viaggio aspetto che ci sia il campo libero che tutti siano usciti, stacco il telefono, ascolto il silenzio, apro la finestra lascio entrare il profumo del rosmarino che si sprigiona da un cespuglio che è proprio lì davanti, mi siedo in poltrona, il gatto mi salta in grembo facendo le fusa il cane allunga la zampa, io chiudo gli occhi e, annusando intensamente, già penso al prossimo viaggio.