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Townstories

Stand:


La Mia Piazza del Due di Maggio

di Carlos Gamarra

Traduzione di Gina Botta - Macomer


Permettetemi l'audacia di chiamarla mia, anche se per anni Daoìz e Velarde mi hanno offerto la loro ombra mentre giocavo a biglie in quel luogo che, quasi due secoli fa, raccolse tanto sangue innocente.

Sebbene chiunque possa apprezzare le modifiche effettuate nella piazza e nelle strade adiacenti (Dos de Mayo, Daoìz, Velarde, San Andrés, calle de Ruiz), pochi sanno che la cornice di pietra delle statue di Daoìz e Velarde è stata la porta d'ingresso al Parco dell'Artiglieria di Monteleone - situato lì stesso - dove manifestò il popolo di Madrid prendendo le armi per difendersi dalle truppe napoleoniche.

Voglio esprimere qualcosa in più di un forte rimprovero ai capi militari spagnoli della guarnigione di Madrid - specialmente al Capitano Generale Negrete - che consegnarono tutte le truppe. C'è da far risaltare le onorevoli eccezioni del Capitano di Artiglieria Velarde e del Tenente Ruiz che, disobbedendo agli ordini, partirono con la loro compagnia, unendosi alla popolazione civile che stava fronteggiando i Francesi con pietre e coltelli.

La ribellione spontanea dei Madrileni al grido "Muoiano i gabachos!!!" ebbe come conseguenza una repressione sproporzionata e brutale. Tra le centinaia che caddero, bisogna ricordare gli eroici difensori Daoìz, Velarde, Ruiz e la povera Manuela Melasana, sarta, fucilata per averle trovato delle forbici.

Finisco con un ricordo commovente per quei coraggiosi cittadini con un categorico "NO ALLA GUERRA DI QUALUNQUE TIPO!!!" e un bacio a mia figlia che è nata un due di Maggio.