A prima vista la descrizione di " dove mi sento a casa " potrebbe sembrare cosa piuttosto semplice ma così non è, almeno per me. In ogni caso io sono molto felice quando sono a casa mia perché sono vicino alle persone alle quali voglio bene, ho a portata di mano le mie comodità, mi sento nel mio ambiente e ciò mi fa sentire più sicuro, più protetto e quindi soddisfatto; inoltre la mia casa si trova nella città dove sono nato e cresciuto ed alla quale sono orgoglioso di appartenere.
In sintesi - e per dirla con un luogo comune - sento che qui sono le mie radici.
Chi non prova un senso di piacevole distensione, oltre che piacere e sicurezza ritrovarsi nella propria casa , magari di ritorno da una piacevole vacanza? Ciò è talmente naturale che diventa persino impossibile pensare il contrario. A volte mi è capitato di considerare questo aspetto della quotidianità con maggiore attenzione e mi sono trovato a fare i conti con il "pensiero" che mi ha portato molto più lontano della realtà descritta, senza tuttavia stravolgerla.
Una domanda è affiorata con forza nei miei pensieri: sentirsi a casa può essere soltanto uno stato del corpo o questo si lega strettamente allo stato della mente ? Non si può negare che entrambi sono presenti nella persona umana ma non si può non riconoscere che mentre il corpo è soggetto ai confini della propria identità, la mente è libera, nello spazio, per sua stessa natura. Da qui nasce la constatazione che l'uomo ha voluto sempre più conoscere lo spazio che lo circondava e ciò , penso, non solo per mera curiosità. Egli nasce come essere razionale ed intelligente e come tale ha , innato, il senso della ricerca e della novità.
Certo la "costruzione" di popolazioni costrette entro delimitati confini, con le loro tradizioni, la loro lingua, la loro cultura - senza alcuna possibilità di dialogo con persone diverse da loro - ha notevolmente penalizzato lo stato della mente che, come dicevo prima, non conosce limiti. Scaturisce così dalla mia fantasia la convinzione che i rapporti interpersonali specialmente se di culture, esperienze e conoscenze diverse sono sicuramente un bene per l'umanità ed il reciproco scambio di tutto ciò non può non offrire vantaggi in termini di cultura personale e quindi di arricchimento.
Dal mio punto di vista stiamo vivendo un'epoca molto favorevole per ristabilire i rapporti fra persone e conseguentemente fra i popoli determinando il superamento di ideologie e confini ed infine, se posso così esprimermi,permettendo all'umanità di considerare - finalmente - i valori espressi dalle comuni e naturali radici a cui tutti gli esseri viventi dovrebbero ispirarsi. Non è facile a questo punto dire dove mi sento a casa ma posso assicurare che nel profondo della mia mente la mia casa risulta essere tutto il Mondo conosciuto in attesa di scoprire i Mondi finora sconosciuti.