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Scrittori stranieri a Roma

di Fernanda Sacchieri


Roma è una città che offre mille distrazioni. Passeggiare, poi, per le strade del centro storico si fanno scoperte inaspettate. Per me la gioia più grande è quella di andare alla ricerca di vecchie librerie dove, rovistando tra gli scaffali impolverati, si possono trovare (se si è abbastanza fortunati e si ha la pazienza di cercare) libri, disegni, scritti, documenti interessanti e di un certo pregio. Di recente, durante una delle mie ricerche di notizie sulla città, mi sono soffermata a leggere curiosità, abitudini e luoghi romani descritti in un libro (questa volta un'edizione recente, anzi recentissima) di alcuni viaggiatori stranieri, personaggi famosi, tra i quali Wolfgang Goethe e Hans Christian Andersen che hanno spesso soggiornato a Roma.

Goethe giunse a Roma il 29 ottobre 1786. Appena giunto nella città dei suoi sogni e delle sue speranze, prende alloggio all' Albergo dell'Orso, tappa obbligata per i personaggi più in vista. Poi, grazie ad alcuni amici tedeschi, tra cui il pittore Tischbein, trova casa in via del Corso, di fronte al Palazzo Rondanini: quella "Casa Moscatelli" nella quale abiterà in entrambi i suoi due lunghi soggiorni romani.
Ma Goethe volle arrivare (e rimanere) a Roma in incognito. Si fece passare per un pittore tedesco, certo Filippo Muller, aiutato in ciò dalla sua passione per il disegno: passeggiava, infatti, tra monumenti e rovine sempre con un album sottobraccio e la matita pronta. Così camuffato, frequentava un'osteria molto popolare, quella della Campana, che si trova in vicolo Savelli, vicino alla scomparsa Piazza Montanara. Qui si concretizzò la sua prima avventura galante romana: quella per la "bella Faustina".

In via del Corso, di fronte al Palazzo Rondanini-Sanseverino si trova, come ripeto, la "casa Moscatelli" dove abitò a lungo Goethe nel suo primo soggiorno romano, dal 1786 al 1788. Oggi trasformata in "Museo Goethe": ospita disegni, scritti, documenti che testimoniano la grande passione del poeta tedesco per Roma.

Hans Christian Adersen. Il celebre favolista danese, appena giunto a Roma per il suo primo soggiorno nella Città Eterna abitò in una camera d'affitto in una casa d'angolo tra la Via Felice (oggi via Sistina) e via di Porta Pinciana: qui scrisse nel 1833 un romanzo d'ambiente romano "L'improvvisatore". Nel suo secondo soggiorno (nell'inverno 1840-1841) visse in una casa di via della Purificazione. Per un certo periodo abitò anche in un appartamentino sopra al Caffè Greco, in via Condotti.

Fernanda Sacchieri