La mia città è Roma. Cosa dire di questa città che non sia stato già detto.
Roma, capitale d'Italia e sede dello Stato della Città del Vaticano, ospita anche la FAO e l'Ordine dei Cavalieri di Malta. Si tratta quindi di una città con forte impronta di internazionalità e con la consapevolezza di non appartenere unicamente ai suoi abitanti a a tutti coloro che, nel mondo, si rivolgono ad essa come al centro della loro fede e al simbolo della loro civiltà.
Risiedo in un quartiere chiamato Garbatella il cui nome si deve forse alla bellezza paesaggistica della zona, ricca di verde e, più probabilmente, ad una ospitale ostessa chiamata "Garbata".
La costruzione della Garbatella iniziò nel 1920. Re Vittorio Emanuele assistette alla posa della prima pietra per la costruzione di piccole palazzine adagiate sulla collina della Garbatella rappresentando così la versione romana di quel filone culturale nato in Inghilterra alla fine dell'800 e cioè alla realizzazione di quartieri "giardino" che prevedevano abitazioni indipendenti, dotate ognuna di un piccolo orticello sufficiente alla sussistenza delle famiglie che vi risiedevano.
La Garbatella è ancora un'isola felice, un quartiere tranquillo, socievole, vivibile, dove l'idea originaria, una casetta e un giardino per ciascuno, crea condizioni ottimali. Vi si respira un'aria d'altri tempi, strade piccole e tortuose, graziose piazzette, porticati, archi, piccoli giardini che collegano le palazzine un po' liberty e un po' palladiane.
La spina d'orsale del quartiere è la tortuosa e suggestiva Via delle sette chiese, intorno alla quale si è sviluppata la Garbatella e che divenne famosa nel XVI° secolo perché da essa prendevano l'avvio i pellegrinaggi alle sette grandi basiliche romane.
Nei pressi del quartiere ci sono: la Basilica di San Paolo, le catacombe di San Sebastiano, le Fosse Ardeatine, la Piramide Cestia, il Colosseo, il Circo Massimo, le Terme di Caracolla, le Mura aureliane.
Avantifiori Vittorio