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ODE Open Doors for Europe

Stand:


Tradizioni Pasquali

The group from Vicenza


Il primo accenno dell�avvicinarsi della Pasqua c�� in casa, dove le donne, nella settimana che precede, provvedono alla completa pulizia.
Un tempo c�era l�abitudine di far stagnare tegami e pentole. L�uso antico viene dagli Ebrei che, nella ricorrenza della Pasqua, non potevano servirsi che di utensili stagnati di fresco. Come nella Pasqua degli Ebrei, nel pranzo di Pasqua figura l�agnello arrosto, le uova, l�insalata, il salame di cui si era fatta astinenza nella Quaresima.
Una volta in Italia l�uovo di gallina era di prammatica a Pasqua. La colazione di Pasqua era di uova sode con salame, pane o altro, secondo le regioni. Niente di particolare, ma la tradizione � incentrata sull�uovo, simbolo di morte e di rinascita. Il guscio, che assomiglia ad una tomba pronta alla schiusura, perpetua il fascino della vita che si rinnova.
�Pasqua cristiana e lumi pagani� recita la sapienza popolare vicentina, racchiusa nei vecchi proverbi. Dopo la Quaresima e la Settimana Santa, la voglia di novit� riesplodeva. Da qualche parte resiste l�usanza di mangiare, il giorno di Pasqua, l�uovo sodo, quello scodellato dalle galline il venerd� santo: bevuto lo stesso giorno, fresco, avrebbe il potere di preservare dal �mal de vita�, cio� il mal di schiena (adulti) e dalle cadute nei fossi e nei fiumi (bambini).
Per colorarle una volta si usava mettere, nell�acqua di cottura, ortiche (per il verde), scorze di cipolla (giallo) e fondi di caff� (marrone).
Alle uova di Pasqua era attribuito un valore simbolico di fecondazione, in rapporto ai significati attribuiti all�uovo nei diversi popoli. La benedizione � testimoniata nel XII secolo e l�uso di donare uova nel XIV secolo. Nel Settecento, al re di Francia, spettava il diritto del pi� grosso uovo fetato del regno, durante la Settimana Santa; Pietro il Grande faceva confezionare un gioiello a forma di uovo con sorpresa.
Interessante la colorazione in rosso delle uova, a cui la tradizione attribuisce il potere di annullare l�influsso malefico. In alcuni Stati, come la Iugoslavia e la Polonia, la colorazione delle uova � di tutto l�anno, mentre da noi � limitata al periodo pasquale.
Comunque sia l�uovo � il regalo tipico delle feste pasquali e se, come per gli antichi Egizi, fare regali significa augurare la possibilit� di vivere, di fiorire e di essere felici, allora donando l�uovo, siamo proprio a posto: esso infatti gode di molti significati simbolici: immortalit�, perfezione, rinascita, valori che sono propri della teologia cristiana. Regalando l�uovo nel giorno di Pasqua i credenti intendono scambiarsi gli auguri per una esistenza rinnovata dalla grazia.
Nelle tombe dei primi cristiani venivano spesso poste delle uova di marmo e quello delle ova ignita (uova di ferro rovente, fatte ingoiare a chi non abiurava) era uno dei supplizi inflitti ai martiri. Con il grande Sant�Agostino le uova iniziano ad entrare nelle chiese: se ne trovano a Gerusalemme, appese ai lumi votivi; se ne vedono nella cattedrale di Burgos (una delle pi� belle manifestazioni dell�architettura gotica in terra spagnola) ai piedi della croce.
Pasqua a tavola, Luned� dell�Angelo o Pasquetta all�aperto. Pasquetta segna l�apertura ufficiale delle feste e sagre paesane.
In campagna, si ricorda l�antico gioco dell�uovo sodo colpito da una monetina di rame (palanca). Una palanca serviva per partecipare alla gara. Una fila di uova sode, messe in piedi, costituiva il bersaglio. Il tiratore, da due metri di distanza, doveva scagliare un�altra monetina a mo� di disco rotante per colpire una delle uova. Se il bersaglio non era centrato si portava a casa solo un uovo, ma se riusciva a �piantare� la moneta, in una delle uova, il vincitore aveva il diritto di portarsi a casa una �processione bianca�, vale a dire almeno una decina di uova.
L�uovo ritorna in scena nella benedizione delle case. La famiglia usava regalare al prete alcune uova.
Interessanti e vistose le manifestazioni connesse con la Settimana Santa e la Pasqua. La tradizione popolare italiana � ricca di sacri drammi che vanno dal Pianto della Madonna di Jacopone da Todi, alla Rappresentazione dei Santi Giovanni e Paolo di Lorenzo il Magnifico.
Via Crucis e sacre rappresentazioni rivivono nel folclore locale di tutte le regioni italiane.