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ODE Open Doors for EuropeStand:Natale a NapoliIl Natale a Napoli � luce, suoni, colore, canti. Le luminarie ravvivano le strade cittadine, le dolci note degli zampognari rallegrano l'aria, i canti natalizi di cori giovanili sottolineano il periodo natalizio, che trova nel presepio la sua pi� caratteristica espressione. Nelle chiese, nelle case si allestiscono presepi variamente realizzati. Si va dai pi� semplici, fatti di poche statuine di semplice creta o di cartapesta, a quelli pi� pretenziosi che presentano una elaborata scenografia, che produce squarci antichi di citt� con preziosi pastori, rivestiti di damasco o broccato, autentiche opere d'arte del '700 o dell'800 napoletano. Realizzati in sughero o con carta incollata su rami che fanno da scheletro e poi pitturata, eseguiti con grande semplicit� o con intenti artistici, i presepi presentano sempre in primo piano la scena della Nativit� con Maria e Giuseppe che vegliano il Bambino che giace in una mangiatoia di una fredda stalla, riscaldata da un bue e un asinello. Le festivit� natalizie sono anche l'occasione per esaltare la famiglia, nel senso patriarcale del termine. Genitori, fratelli, nipoti e parenti si trovano intorno alla tavola imbandita, che si pu� dire, sia quasi l'emblema del Natale. Sar� sempre ricca e colma di ogni ben di Dio, comunque e dovunque, per esorcizzare lo spettro di antiche miserie e povert�. Per i giorno di Natale questo � il pranzo: minestra di cicoria, bollito misto, cappone al tegame, pasticcio di interiora di pollo, cinghiale all'agro-dolce, filetto di maiale di Sorrento arrosto, insalata di cavolfiore, biancomangiare. Sono piatti semplici che esaltano i sapori della terra nella loro fraganza e genuinit�. Da non dimenticare i dolci di Natale, quelli della tradizione. Un tempo si confezionavano in casa, per lo pi�, o si acquistavano nei conventi delle suore di clausura che erano specialiste nel realizzarli. Oggi si va in pasticceria. I tempi sono cambiati. Si gustano roccoc�, mostaccioli, pasta reale cotta o cruda, struffoli, zeppole di farina bollita, fritte e condite con miele. Gli struffoli pare abbiano origine antichissima, li avrebbero portati a Napoli gli antichi greci ed il nome deriverebbe da "struggolos", che vuol dire sfe-rico, la loro forma � simile ai ceci. Inoltre sono beneauguranti perch�, come per le lenticchie, chi li mangia si assicurer� lauti guadagni per l'anno che verr�. Maria Stella Calza Fiorentino
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