Artemisia Gentileschi

Autrice: Fernanda Sacchieri

Artemisia Gentileschi
Quelle:

WikiMedia

Licence:

gemeinfrei

Paese d’origine:
Italien

nata:
8.7.1593 a Roma

morta:
1652 a Napoli

Ambiti:
arte
l’unica donna in Italia che abbia mai saputo cosa sia la pittura e colore, e impasto, e simili essenzialità.
Roberto Longhi 1916

Perquè considero questa donna importante?

Artemisia è una donna geniale, ribelle, affascinante, brava ad imparare i segreti della pittura. Dice “no” alla violenza del suo stupratore, “no” ai condizionamenti di una società maschilista. Trova la “libertà” attraverso l’arte. E’ la prima donna nella sua storia che viene iscritta all’Accademia del disegno (1616). La sua figura è stata riportata alla luce dalla corrente femminista. Motivi che inducono ad entrare nel suo mondo crudele ed affascinante ed esplorarlo.

Biografia

Figlia primogenita di Prudenzia Montone che morì prematuramente quando Artemisia aveva solo dodici anni  e  del pittore toscano Orazio Gentileschi, esponente  di primo piano del caravaggismo romano, coltiva l’amore per la pittura, arte a quei tempi, rigorosamente riservata agli uomini.

E’ il padre Orazio che, intuendo le  doti eccezionali della figlia, la incoraggia e le insegna il suo mestiere permettendole di frequentare la sua bottega e familiarizzare con i colori e i pennelli. Le trasmetterà, inoltre, il profondo interesse per il Caravaggio. E fu proprio il Caravaggio a modellarle quel carattere così irrequieto e ribelle.

Ma fu il padre Orazio fondamentale per la formazione artistica di Artemisia tanto da fargli scrivere, quando lei aveva appena quindici anni: “che oggi la sua arte non ha pari”.

Giudizio confermato anche da Roberto Longhi, critico d’arte, che nel 1916 sostenne che Artemisia era stata “l’unica donna in Italia che abbia mai saputo cosa sia la pittura e colore, e impasto, e simili essenzialità”.

L’apprendistato presso la bottega del padre rappresentò per Artemisia, pittrice donna, l’unico modo per esercitare l’arte, essendole precluse le scuole di formazione: alle donne veniva negato l’accesso alla sfera del lavoro e la possibilità di crearsi un proprio ruolo sociale.

In quell’ambiente  così vivace ed eterogeneo Artemisia si trovava  a suo agio, ma il fatto di essere l’unica donna e, assai carina, le creò diversi problemi. A diciassette anni fu vittima di uno stupro che le segnò la vita. Fu un amico del padre. Agostino Tassi, frequentatore della bottega a commettere quell’orrendo delitto. Artemisia si ribellò al silenzio al quale fu costretta e  a tacere con false promesse di matrimonio. Lo disse al padre e acconsentì a portare il Tassi in Tribunale. Ma durante il processo fu sottoposta a violenze fisiche e psicologiche.

Le udienze, di cui si sono conservati alcuni verbali, dimostrano quanto fosse difficile per una donna riuscire a far valere le proprie ragioni. Fu costretta a ripetere nei minimi dettagli gli eventi che l’avevano vista protagonista e infine fu obbligata a sottomettersi ad una particolare macchina della verità, detta dei “sibilli”. Le vennero avvolti i pollici con delle cordicelle che venivano progressivamente tirate tanto da produrre atroci dolori. Fu solo quando si resero conto che la ragazza, pur sottoposta a quella vera e propria tortura, non spostava di un millimetro la sua versione dei fatti, che i giudici si decisero a condannare il Tassi per sverginamento.

La prima scrittrice che decise di costruire un romanzo attorno alla figura di Artemisia, fu Anna Banti, moglie di Roberto Longhi. La sua prima  stesura del testo, in forma manoscritta era avvenuta nel 1944, ma fu perduta nel corso delle vicende belliche. Tre anni dopo decise di ritornare sul libro, scrivendolo in forma assai diversa con il titolo Artemisia.

Bibliografia

  • Wikipedia
  • Genio ribelle . Unicoop Firenze
  • Cronologia Leonardo
  • Dipinti: Susanna e i vecchioni. Collezione Graf von Schonborn. Pommersfelden, 1610.
  • Dipinti: Giuditta che decapita Oloferne. Galleria degli Uffizi. Firenze. ca. 1620
  • Dipinti: Autoritratto come martire. Collezione privata. ca. 1615
  • Dipinti: Conversione della Maddalena. Galleria Palatina. Palazzo Pitti. Firenze ,1615-1616

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