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7. La mancanza di canali di comunicazione

Molti insuccessi nella comunicazione quotidiana nascono dal fatto che mancano i mezzi che mettano in contatto coloro che possono divenire inviatori e ricevitori di messaggi. Si tratta di un ostacolo che è di ordine diverso da quelli che abbiamo discusso fin qui e riguardano solo in modo secondario lo psicologo. Ad esempio egli può trovarsi nella condizione di mostrare che i mezzi di comunicazione sono più apparenti che reali, o che creando nuovi mezzi si possono sovraccaricare alcune elementi dell'organizzazione sociale.

Ciò che è un sistema di comunicazione a senso unico può a volte nascondersi sotto l'aspetto di una comunicazione a doppio senso; ad esempio, quando il professore dice "Ci sono domande?", o l'ufficiale dice "Ci sono obiezioni?", è chiaro che non attende risposta. Anche se colui che fa una di queste domande veramente vuol conoscere i punti di vista degli altri, la sua posizione ed il suo prestigio possono rendere impossibile una risposta spontanea. Può sembrare che quelli che non rispondono siano vittime di una tale situazione, perché le loro idee ed i loro sentimenti restano inespressi. Ma dove esiste un'autorità intelligente, questa ne riceve un danno non meno grave, perché resta nell'ignoranza e nell'incapacità di decidere quale azione occorre, per rimediare ad una situazione che gli è stata affidata.

Quando si sottopone ad esame il contesto di alcune situazioni, si scopre spesso che tutto ha origine dal fatto che certe comunicazioni non vengono realizzate in modo efficace o non vengono date le spiegazioni necessarie.
Questo timore è ragionevole e devono tenerlo presente quelli che si pongono in diretta comunicazione con i membri del pubblico.

Da: PARRY J., Psicologia della comunicazione, AVIO, Roma, 1973.