Interaction
Stand:
Interazione, come misura della partecipazione e della coesione del gruppo
Gli studi sui piccoli gruppi hanno evidenziato che un gruppo vivace e ricco di partecipazione ha una elevata quantità e qualità di interazione tra i suoi membri. Più i membri interagiscono tra di loro in modo diffuso, più il gruppo appare dinamico, vitale e unito. È chiaro che, a determinare la qualità della vita del gruppo, non è sufficiente il conteggio del numero delle interazioni che si sviluppano al suo interno in una determinata unità di tempo; è necessario che questo conteggio sia integrato dalla rilevazione della diffusione delle interazioni tra i membri del gruppo e il coinvolgimento che esse possiedono. È necessario, in altre parole, che la maggioranza dei membri del gruppo sia coinvolta nelle interazioni, e che queste abbiano un valore positivo dal punto di vista affettivo. Devono, cioè, contribuire a creare un clima di accettazione e di fiducia reciproca tra i membri del gruppo. Non è certo un gruppo vivo quello in cui solo una minoranza di persone interagisce vivacemente, mentre la maggioranza fa da spettatrice passiva. Al contrario, questo è un gruppo morto, essendo ridotto al ruolo di sfondo, di scenario del duello o dell'idillio tra alcuni suoi membri. Allo stesso modo, il gruppo, in cui le interazioni sono segnate da aggressività e disistima reciproca, non può manifestarsi come un gruppo vivace, intraprendente e
solido.
L'interazione è solitamente considerata l'unità di misura della partecipazione e del coinvolgimento delle singole persone nella vita del gruppo. Per questo motivo appare importante tanto l'analisi della quantità delle interazioni, quanto quella relativa alla diffusione delle stesse all'interno del gruppo. Gli studi, oramai classici, sulla dinamica di gruppo hanno elaborato alcuni strumenti per questo tipo di misura delle interazioni.
È importante sottolineare che, nello sviluppo delle interazioni, il compito del docente animatore consiste nello stimolare sia la diffusione capillare della comunicazione tra tutti i membri del gruppo, sia lo sviluppo delle relazioni verso una tonalità positiva (la coesione e l'unità del gruppo aumentano con lo sviluppo della
partecipazione).
Il termine coesione sta a indicare quell'insieme di forze che tengono unite le varie persone che formano il gruppo. Di solito esso indica non solo le forze positive, cioè l'attrazione che il gruppo esercita sui suoi membri, ma anche le forze negative, quelle, cioè, che rendono difficoltoso, sgradevole o penalizzante l'allontanamento di un membro dal gruppo. Chiaramente l'interazione tende a promuovere una coesione fondata sull'attrazione, anche se certamente dà anche un contributo alla formazione di quelle paure e ansie che frenano sia il dissenso che l'uscita dei membri dal gruppo. Si può perciò affermare con sicurezza che l'interazione è il tessuto connettivo del piccolo gruppo.
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